Regno di Cipro
Cipro è un'isola del Mediterraneo orientale, posizionata davanti alle coste di Turchia, Siria, Libano, Israele ed Egitto; è un'isola ricca di giacimenti di rame e al centro delle rotte commerciali,per questo fu spesso contesa tra le varie potenze del Mediterraneo:
Nel 1100 venne conquistata da Riccardo cuor di Leone,da cui salpò alla volta di Gerusalemme,nel 1200 venne contesa tra Templari e Ospitalieri,il secolo succesivo passò sotto il controllo dei Lusignano, nobile famiglia francese.
Nel 1358, alla morte di Ugo IV di Lusignano, il trono passò al figlio Pietro I che però non aveva le stesse capacità diplomatiche del padre; il suo obiettivo era riconquistare Gerusalemme (due secoli prima retta da un sovrano della famiglia dei Lusignano), con un'ultima crociata cristiana.
Iniziò così un lungo viaggio in Europa per convincere i re di Francia e Inghilterra e alcuni principi tedeschi a mettere insieme un esercito. Nei suoi piani riteneva che fosse necessario occupare solo i porti egiziani della foce del Nilo ad indurre il sultano mamelucco a cedere Gerusalemme.
Così una volta recuperato un esercito,nel 1365 attacca e conquista il porto di Alessandria: i crociati senza pietà massacrarono e depredarono,vennero sacheggiati anche i fondaci veneziani,genovesi,catalini e marsigliesi.
I mamelucchi si riorganizzarono in breve tempo, facendo fuggire Pietro e i crociati da Alessandria e l'immediata rappresaglia del sultano colpì i mercanti latini con confische di beni e blocco dei commerci.
Venezia inviò in gran fretta al Cairo gli ambasciatori Francesco Bembo e Pietro Soranzo per disocciarsi dalle scorribande dei crociati e per cercare di ripristinare i commerci; a quel punto Pietro I venne screditato dinanzi agli occidentali e proseguì da solo gli assalti sulle coste siriane.
Tra il 1368 e il 1369 cercò nuovamente con un altro viaggio di convincere i sovrani europei ad aiutarlo nei suoi progetti, ma non vi riusci. Furono anzi i veneziani e i genovesi a convincerlo ad accettare una pace con i mamelucchi.
In seguito a questa umiliante pace, e ad altre faccende di disordine interno,si creò un diffuso malumore che sfociò con l'assassinio del sovrano;nel 1372 al trono ascese il figlio Pietro II,nel giorno dell'incoronazione scoppiò una rivolta generata da una disputa tra gli ambasciatori veneziani e genovesi nell'isola,che si disputavano l'onore di tenere la briglia del cavallo del sovrano bambino. In gioco era, in realtà, l'egemonia sull'isola.
Alla fine la spuntarono i veneziani,i fondaci genovesi di Famagosta vennero sacheggiati,ma i genovesi non la presero affatto bene:abbandonarono l'isola giurando vendetta e dichiarando la casa reale corresponsabile dell'accaduto.
Nell' ottobre del 1373 Genova, con una potente squadra navale, si diresse verso Cipro: conquistò Famagosta, catturò Pietro II e saccheggiò Nicosia. Il giovane sovrano, sottoposto a minacce ed umiliazioni dovette firmare il trattato del 21 ottobre 1374 che impegnava il regno a pagare alla Repubblica di Genova un indennizzo di due milioni di scudi d'oro e a consentirle di mantenere l'occupazione di Famagosta.
Il regno di Giacomo I,sucessore di Pietro II fu caratterizzato da un progressivo aggravarsi del peso della fiscalità, reso necessario affinchè la corona potesse soddisfare l'insaziabile appetito dei genovesi Inoltre la dogana genovese della città aveva il monopolio su tutto il commercio dell'isola.
Gli atti di pirateria crebbero a dismisura, rendendo Cipro la base dei vari attacchi corsari che si abbattevano sulle coste dell'Egitto e della Terrasanta.
La reazione del sultano Barsbai d'Egitto fu pronta con l'occupazione dell'isola e il saccheggio delle città della costa.
Nel tempo si mantenne stabile l'occupazione di Famagosta da parte dei genovesi e il regno dovette accettare prima la supremazia mamelucca e poi nel 1453 quella greca.
Un'insperata risorsa giunse tuttavia dall'arcivescovo di Nicosia, Giacomo, figlio bastardo d'un sovrano cipriota.
Nel 1464 egli cercò proprio l'aiuto del sultano d'Egitto per poter liberare l'isola e facendosi investire dallo stesso come sovrano di Cipro,riuscì a riconquistare l'isola e a scacciare sia i mamelucchi che i genovesi.
E a questo punto che rientra in gioco la Repubblica di San Marco:Andrea Cornaro, a capo di una delle più importanti famiglie veneziane,propose al re in matrimonio la figlia Caterina (appena quattordicenne).
Ottenuto il consenso, il matrimonio fu fatto a Venezia e dopo 4 anni con la maggiore età, Caterina venne incoronata nel 1472 regina di Cipro.
Il marito di Caterina muore appena un anno dopo,durante una battuta di caccia; nelle sue ultime ore il re aveva disposto che l'erede al trono fosse il figlio che caterina aveva in grembo e che entrambi rimanessero sotto la tutela di Venezia.
Ma i nobili ed il clero dell’isola mal sopportavano il controllo veneziano e alla prima occasione favorevole, penetrarono nel palazzo reale e fecero strage dei collaboratori di Caterina che a stento si salvò, provocando un pesante intervento di Venezia che prese l’isola sotto suo diretto potere.
Le disgrazie di Caterina però non erano ancora finite: il figlio avuto dal re ed erede al trono improvvisamente ed in circostanze poco chiare morì e Caterina vedova che si dicesse avesse intenzione a risposarsi con Alfonso di Napoli, divenne per Venezia più un impiccio che un vantaggio. Fu con forti pressioni anche familiari, indotta ad abdicare in favore della Serenissima e, ritornata con grandi onori a Venezia, ebbe come premio di consolazione “la reggenza dorata” della città di Asolo dove si circondò con una corte umanistica di letterati e poeti tra i quali l’illustre studioso Pietro Bembo.