Insorgenze venete
Il 17 ottobre 1797 con il Trattato di Campoformio il Veneto viene ceduto all'Austria, intanto Napoleone nel 1802 crea la Repubblica italiana e ne si proclama presidente.
Nel 1805 riesce a sconfiggere gli austriaci ad Austerlitz e li costringerà a firmare il Trattato di Presburgo con il quale il Veneto torna alla Repubblica italiana/napoleonica.
Le condizioni di vita dei veneti iniziano ben presto a peggiorare,per arrivare al culmine intorno al 1809.
Nel 1808-1809 ci furono in tutta Europa frequenti ribellioni contro la dominazione francese,basti pensare alla rivolta di Madrid ritratta dal pittore Francisco Goya, o all'eroismo del Tirolo guidato da Andreas Hofer.
Anche nelle terre venete ci furono molte rivolte:
l'8 luglio a Loria e Besega (provincia di Treviso) le donne venete si accordano e riescono a insorgere contro i francesi; a questo riguardo è significativo un passo del diario di Pietro Basso,sarto di Asolo
“Le done de Loria, accordate con quele di Besega, le a desfà la municipalità”
Il 10 luglio a Schio (provincia di Vicenza) viene fondato un governo provvisorio veneto contro i francesi,a questo riguardo particolarmente significativo è un passo del diario della contessa Ottavia Negri Velo:
"A Schio si è fondato la sede del loro governo, il maggior numero vuole San Marco”
è interessante notare come nonostante essi crearono un governo,la storiografia ufficiale invece li tratti da briganti e sbandati.
A questo proposito è interessante leggere nel “Dizionario del dialetto veneziano” (1856) di Giuseppe Boerio cosa c'è scritto alla voce "briganti"
“Con tale nome erano comunemente chiamati nell’anno 1809 coloro che nelle varie nostre provincie si sollevarono”
Inoltre lo storico trentino Aldo Bertoluzza anticipa l’utilizzo del termine, almeno per quanto riguarda il Veneto, al 1797:
“La denominazione di briganti che verrà riportata da gran parte degli storici risale al mese di aprile 1797, quando avvenne l’emigrazione nel Trentino di fuoriusciti veneti antifrancesi e la formazione di quei primi nuclei che Napoleone stesso battezzava briganti, e che diventeranno poi gli affiancatori dei malcontenti tirolesi e di Andreas Hofer nel 1809”
Un'altra osservazione degna di nota, è che mentre nelle nostre terre venete gli insorti antinapoleonici vengono considerati delinquenti o sistematicamente ignorati; in Spagna gli insorti antinapoleonici vengono considerati degli eroi, immortalati nel famoso quadro di Francisco Goya
Il 19 agosto a Vicenza,vengono fucilati dalle truppe napoleoniche Don Giuseppe Marini e Pietro Nicolati; ecco quanto scrive il Tornieri nelle sue memorie:
"Giorno infaustissimo per essersi, per la prima volta in Vicenza, veduto fucilare un sacerdote. Questo atroce spettacolo si è eseguito questa mattina in Campo Marzo, un'ora dopo terza (le dieci circa). Ritornata la formidabile Commissione Militare alle sue missioni ha condannato ieri, e perciò furono fucilati questa mattina per la solita accusa di sollevazione, i seguenti: Don Giuseppe Marini d'anni 29 di Carrè sacerdote e capellano di Carrè, diocesi di Padova e Pietro Nicolati, d'anni 39, nativo dell'Ospedaletto di Valsugana di professione muratore."
(Carlo Bullo, autore della più completa opera sui movimenti insurrezionali veneti nel 1809 scrive che: "Già nel 12 luglio, presso le sorgenti del Bacchiglione, aveano i militari fatto prigione assieme ad altri sollevati un parroco armato di pistole e di stili, aveva indosso una bandiera di San Marco": chissà se siamo in presenza della stessa persona.)