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Guerra turco veneziana

La repubblica di San Marco nel corso della sua storia intraprese diverse guerre con l'impero Ottomano,impero che mostrò la sua potenza nel 1453 riuscendo a conquistare Costantinopoli e di fatto a sancire la caduta dell'impero romano d'Oriente.
Venezia,sebbene fino all'ultimo rimase alleata dell'impero romano,dopo la caduta di Costantinopoli (capitale dell'impero) cercò di seguire la via diplomatica.
Il 18 aprile 1454 infatti l'ambasciatore Bartolomeo Marcello sottoscrisse con il sultano Maometto II un trattato di reciproco riconoscimento,anche se nel 1460 in un concilio tenutosi a Mantova,dei rappresentanti veneziani dichiarano che l'accordo col turco era stato costituito per necessità di difesa degli interessi in Oriente,qualora si fosse creata con il Gran Turco una lega cristiana,Venezia sarebbe stata disponibile a parteciparvi.

 

Dopo la conquista di Costantinopoli l’espansionismo dell’ Impero Ottomano si diresse verso le isole greche e nella penisola balcanica dove in breve tempo i turchi conquistarono la Serbia e la Bosnia. 

Nel 1470 Maometto II rivolse le sue mire verso le città greche e l’isola di Negroponte, l’antica Eubea, possedimento veneziano da più di 3 secoli.

Messo l’assedio alla capitale Calcide e vinte dopo alcune settimane le disperate resistenze dei difensori e della popolazione, conquistarono la città massacrando tutti senza pietà. I tre rettori veneziani ebbero la stessa sorte e Paolo Erizzo, per esplicito ordine del Sultano fu segato in due tra due tavole mantenendo la promessa che non lo avrebbe fatto decapitare.

Il comandante della flotta veneziana dell’ Egeo Niccolò Canal che non era intervenuto con coraggio per contrastare i nemici, fu destituito, tradotto in catene a Venezia e processato.

 

Mentre gli stati europei non si preoccupavano, solo Venezia si trovava ad opporsi all’ inarrestabile avanzata turca, con perdite di vite umane e spese finanziarie enormi. Dopo la caduta di Negroponte il Papa Sisto IV, il Re di Napoli Ferdinando ed il Gran Maestro di Rodi, decisero finalmente di venire in aiuto con delle loro navi alla flotta veneziana che guidata da Piero Mocenigo iniziò a condurre azioni di attacco e saccheggio lungo le coste turche dell’ Anatolia.


L’avanzata turca continuava inesorabile nell’ Egeo e nell’ Adriatico. Dopo aver conquistato l’isola di Lemno e tutta la parte terrestre della Grecia i turchi erano passati in Albania conquistando la fortezza di Croja e mettendo assedio a Scutari che invece resisterà all’ assedio nonostante sforzi imponenti fatti per conquistarla, tanto che Maometto scoraggiato disse:

” Non avessi io giammai udito il nome di Scutari: inutili sono le mie fatiche.”

Ma a parte Scutari l’avanzata continuava e caddero in mani turche le isole di Itaca, Cefalonia, Zante e Leucade nel Mar Ionio ma peggio accadde ad Otranto in Puglia,dominio di Ferdinando di Napoli,che occupata dovette subire un tristemente famoso eccidio, mentre nell’alto Adriatico bande di armati penetrarono in Friuli e lo devastarono.

 

Venezia, constatando l’impari lotta e per salvare i suoi rapporti commerciali con il Sultano, attirandosi però le ire degli altri stati europei e del papa, decise di accettare la pace rinunciando a tutti i suoi possedimenti che i turchi avevano conquistato, ma instaurando un clima amichevole con Maometto tanto che a richiesta di questi, fu inviato alla corte di Costantinopoli il famoso pittore Gentile Bellini per eseguire un ritratto del Sultano. 

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