Condizioni di vita sotto gli Austriaci
Ancora oggi ci sono molti dibattiti sulla dominazione austriaca, riporto alcuni eventi :
- Poco dopo l’arrivo degli Austriaci a Venezia venne stabilito di ritirare dalla circolazione le monete d’oro e di sostituirle con banconote in corso nell’Impero. Il malcontento fu grande e un anonimo scrisse su un muro questi versi :
"Sto oseo(riferendosi all'aquila austriaca) del mona xe ora che el parta
el magna l’oro e el caga la carta"
Pronta la reazione della gendarmeria asburgica che affisse manifesti promettendo una taglia a chi aiutasse ad identificare l’autore dello scritto. Poco tempo dopo, a fianco dei suddetti manifesti apparvero i seguenti versi :
"saver se vorave
se la taja i la paga
co cueo che i magna
o co cueo che i caga"
-13 dicembre 1797: L'imperatore d'Austria Francesco I riconsegna alla città i cavalli in piazza San Marco che erano stati rimossi dai soldati giacobini.
la giornata fu immortalata dal pittore Vincenzo Chilone in una delle sue opere più riuscite.
"Il giorno di mercoledì 13 corrente è destinato da S.M. l’Augustissimo Nostro Sovrano per dare alla Veneta nazione la più generosa testimonianza della Sua Paterna affezione col ricondurre un prezioso monumento dell’antica gloria veneziana(..)I quattro celebrati cavalli ch’esistevano sulla Chiesa di San Marco, ricordando i fasti di Enrico Dandolo, e che furono in non lontana dolente epoca rapiti all’onor Nazionale, ricompariranno ….”
(foglio dell'epoca. tratto da: Il corriere milanese - link)
- Nel 1839 viene emanata una legge con cui si svendettero tutti i beni comunali alla ricca borghesia;
una riforma agraria operata al contrario, che ebbe l'effetto di una condanna alla schiavitù per i ceti popolari che vivevano nelle campagne e in montagna.
- l'amministrazione austriaca era onesta ed efficiente,ma che fine ha fatto oggi quella classe dirigente? sterminata da Gioacchino Napoleone Pepoli mandato da casa Savoia a fare piazza pulita di dipendenti pubblici, dei professori dell'Università di Padova, dei rappresentanti politici nelle congregazioni provinciali e nelle deputazioni comunali con l’accusa di essere "austriacanti"
Ebbene, a seguito di questa gigantesca epurazione, i posti di pubblico impiego, anche di prestigio, andranno ai compari liberali e libertini al par suo, in gran parte importati dalle lontane terre del sud,situazione che permane ancora oggi
- il 12 novembre 1866 (meno di un mese dal plebiscito di annessione del lombardo-veneto all'Italia) ,Il Consiglio dei ministri, tenutosi sotto le presidenza dell’Imperatore Francesco Giuseppe sanciva:
“Sua maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno”
tratto da: Luciano Monzali, "Italiani di Dalmazia", Firenze 2004, p. 69;
Angelo Filipuzzi “La campagna del 1866 nei documenti militari austriaci: operazioni terrestri”,
C'è chi sostiene che le così dette "Misure contro l'elemento italiano" si riferivano alla presenza di elementi sovversivi nazionalisti al servizio del governo sabaudo presenti nelle province dell'Impero e nel loro organico amministrativo
-Una buona testimonianza di come fu la vita sotto gli austriaci possiamo averlo dal professore boemo Ernst Gnad il quale viene mandato nel veneto dal governo austriaco a insegnare il tedesco.
Infatti nel 1853 il tedesco era diventato un insegnamento obbligaorio perchè come avverte il piano ministeriale asburgico:
“veramente è indispensabile che in un grande Impero almeno le persone colte delle sue parti possano intendersi tra loro”.
Nel suo libro di memorie pubblicato ad Innsbruck nel 1904, l’autore racconta con dovizia di particolari gli anni trascorsi nelle città di Padova, Udine e Venezia, regalandoci un interessantissimo e prezioso resoconto del clima sociale e politico che fermentava in quegli anni in una regione ostile al governo dell’Austria.
(Nell'Italia soggetta all'Austria, 1856-1867 : vicende dei miei anni di insegnamento / Ernst Gnad)